lunedì 10 gennaio 2011

Valenzetti

Sono capitato su un sito di oroscopi che ti fa anche la numerologia. Io ero rimasto a quel giochetto che contavi le lettere in comune con il nome del tipo che ti piaceva e anche quelle sole, e poi sommavi il numero finché non arrivavi a una cifra tra 0 e 100 e quella era la percentuale di affinità. Cose da scuola elementare. Mi pare che la numerologia sia altro e allora perché non provare e vedere un po' cosa dice?



Questo il responso: il mio numero del destino è il 7, che vuol dire che il mio destino è quello di cercare e presumibilmente trovare le verità universali e perseguire la conoscenza interiore. Un saggio per sempre. Il 7 è anche il mio numero dell'apparenza, che indica come appaio agli altri, ossia un tipo intelligente, perspicace e introspettivo che ci tiene alla sua privacy e per questo appare introverso; indica inoltre la mia quintessenza che ha sempre a che fare con la ricerca della verità e in nome di questo percorso mi porta a prendere strade divergenti rispetto a quelle degli altri, le vie più battute non fanno per me; ma il 7 è anche la mia sfida del ciclo 37-46, anni in cui affronterò un qualche isolamento che mi porterà a confrontarmi con il mio essere introspettivo e a fare finalmente ordine fra realtà e fantasia. Inquietante, no? 
Un bel 9 è il mio numero dell'espressione, che descrive il mio principale anelito di vita, letteralmente imparare ad amare tutta l'umanità senza eccezioni. Un bomba d'amore universale a orologeria. La mia anima è invece rappresentata dal numero 11, che mi porta a evitare i conflitti e a essere messaggero di pace, come dire che ho l'anima del mediatore e del giudice di pace. 
Passando alle altre sfide: la prima sfida, affrontata nel periodo fino ai 28 anni (e quindi ci siamo, è l'ultimo anno!), mi ha visto fronteggiare un bel 2, ovvero il bilanciamento dei miei bisogni con quelli degli altri e la ricerca dell'armonia attraverso una gestione oculata dei conflitti. Tra i 29 e i 36, la seconda sfida sarà un bello 0: avrò piena libertà di scelta, in particolare sarà tutta mia la scelta di fronteggiare o meno le sfide dall'1 al 9; ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità e se da un lato sono libero di vivere la mia vita attraverso le scelte che farò, dall'altro la libertà di non accogliere le sfide che mi si presenteranno davanti potrebbe avere delle conseguenze su un piano molto più alto. Perché io cerco la verità e sono messaggero di pace. Vi ho già detto che la terza sfida, anni 37-46, è il caro vecchio (vedi sopra). E l'ultima sfida, fino alla fine, sarà di nuovo il 2. Insomma, una vita adulta molto piena, ma ritirata. Bene, un eremita sarebbe più felice. 
Altri numeri mi dicono come si svilupperà il mio ciclo della realizzazione, suddiviso in 4 fasi. Nella prima fase, che termina fra qualche giorno con la fine dei miei 27 anni, il 4 ha guidato la costruzione delle fondamenta. Punto. La seconda fase, fino ai 36, dominata dal 6, mi vedrà impegnato nella costruzione di una qualche vita "familiare" e nell'apertura verso gli altri, tutto sommato in linea di utilità con la seconda sfida, quella della massima libertà: avrò carta bianca sulla mia vita, bello. Credo. Fino ai 44, la terza fase sarà quella dell'1, ossia dell'affermazione individuale, che si ritrova anche nella quarta fase, in cui il 4 della costruzione di casa, famiglia, carriera si protrarrà fino alla fine dei miei giorni. 
Questo il prospetto generale, della vita. Che sembra già realizzarsi da questo 2011: il mio numero dell'anno è infatti l'8, numero dell'affermazione in ogni campo. 
Spacchiamoli, numericamente, sti culi.

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