Ieri sera è successa una cosa strana. Veramente, ieri notte. Tornato a casa abbastanza, relativamente presto, da una serata normale, mi ha colto l'insonnia. Forse per il caldo, forse per un decaffeinato a fine serata che tanto decaffeinato forse non era. Comunque, niente sonno. È così che mi loggo in una chat gay con il nick 'senzasonno', per vedere se c'è qualcuno che si fa due semplici chiacchiere presonno, molto easy, senza pretese, magari il preludio virtuale di un incontro reale in un prossimo futuro possibile, ma davvero questo era l'ultimo pensiero. Era più un modo di passare un tempo che sembrava enorme nella veglia atipica. Ad una certa, si apre una finestra, un compagno di insonnia mi chiede se ci facciamo birressigarette insieme, dato che siamo due nottambuli. Io diffido sulle prime, ma poi mi convinco senza che mi convinca, per quanto avesse degli ottimi argomenti. Alla presentazione virtuale del battesimo, si scopre che siamo già amici su Facebook. Bene, ciò, devo ammettere, mi rassicura: posso controllare chi, cosa, perché di questo sconosciuto. Beh, alle 4 arrivo nella zona prestabilita. Cerchiamo invano una birra, ma anche per i chioschi è vacanza. Bene, facciamo una vasca per Buenos Aires chiacchierando, fermandoci a parlare con l'edicolante 24h, comprando le sigarette all'automatico, passando il tempo, conciliando il sonno. Una sensazione assurda, un'esperienza ai limiti dell'umano: la città era per noi, non abbiamo incontrato che una persona in un'ora e mezza di camminata. La sensazione di possedere lo spazio urbano totalmente. Indescrivibile. Crea dipendenza, quasi; a tratti desidero una Milano come quella di ieri notte, vuota. Ma con birre 24h.
Poi, stamattina, ho dormito. Benissimo.
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