Quanto è difficile darsi degli obiettivi, quando si è a casa solitari nel mese estivo per eccellenza nella città di Milano. Le strade sono vuote, e il sole vi si impone prepotente. È un pomeriggio di un'estate strana, per ora passata fra casa mia e casa di C., poco lontano: la mia macchina saprebbe percorrere quei 15 minuti di strada da sola, se potesse. Mi viene in mente che da qualche giorno la piccola Tina, la servizievole vettura che mi trasporta dal punto A al punto B, non riconosce lo sganciamento del freno a mano, e quel simpatico punto esclamativo ((!)) resta illuminato, poi si spegne, poi si riaccende, poi si spegne e così via. Ma se penso che sia necessario farlo presente ad un qualche elettromeccanico di fiducia, mi passa la voglia di fare alcunché. Gli amici sono lontani, e la domenica te lo fa pesare: chi fisicamente lontano, chi impegnato sullo stesso territorio con amiche d'oltralpe. Tu sei a casa che non puoi muoverti perché ti fa male il fondoschiena, e senza causa apparente: fai docce di Voltaren Emulgel, speri solo che passi, mentre sul fornello hai cominciato da poco a cucinare per un pranzo tardivo e le sigarette stanno inesorabilmente finendo. In TV uno strano film con Kevin Spacey, che non stai seguendo; peccato, sembra interessante, ha dei risvolti.
Però c'è il profumo del pomodoro che si cuoce. Basterà?
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