venerdì 24 febbraio 2012

occhi per leggere forme

C'è qualcosa, nel modo di creare di Diego Mariani, che mi fa venire in mente solo una parola: dissoluzione. Quello che vedono gli occhi di Diego è un mondo che rinnega la forma conosciuta delle cose, ha bisogno di accennare alla realtà come fa un invitante documentario, di quelli che alla fine ti dici: «Eh no, ora voglio vederlo anche io!». L'arte è riproduzione del paesaggio interiore e per questo assolutamente/squisitamente incompleta e imperfetta è l'opera in sé, che  si bea della libertà di divenire tela, libro, immagine o parola o qualunque cosa di cui abbia bisogno per tenere insieme i pezzi di una visione che si dissolve costantemente. E il solvente sei tu che guardi e dai un nome alle cose, è la tua azione cognitiva che ricompatta il colore sotto lo sguardo scrutatore dell'opera. Se poi ci mettiamo una bella commistione fra pittura e scrittura... La creazione si fa occhio sulla realtà che la circonda e invita a condividerne il panorama. È lì che si vorrebbe arrivare, a quel momento in cui l'orizzonte dell'opera e dell'osservatore si sovrappongono.

23 febbraio - 22 marzo 2012
@ EdiQ Bookshop - L'isola dell'introvabile
via Pastrengo, 5A - Milano

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