venerdì 23 aprile 2010

non c'è drago senza spine

Oggi no. Pensavo di essere sopravvissuto con eleganza al sanvalentino di quest'anno - non faccio un sanvalentino in coppia dal lontano novantasette. Qui sanvalentino è oggi ventitredaprile, solo che si chiama san jordi, che altro non è che il san giorgio che uccise o addomesticò il drago e via dicendo. La tradizione è molto carina, ha mantenuto un che di non-commerciale, non c'entrano cose tipo baciperugina, qui i ragazzi regalano una rosa alle ragazze, e le ragazze ricambiano con un libro. Logicamente i ruoli di genere sono scomparsi, e l'importante rimane che ad una rosa corrisponda un libro. Così la città è disseminata, a distanza non superiori a dieci dei miei passi, di banchetti di rose. E tutti lì a fornirsene, avendo qualcuno a cui regalare. Peggio di sanvalentino, che almeno se giri per strada non ti imbatti in banchetti di baciperugina, e sai che la sera sarà colma di coppiette e sai come evitarli. Complice il fatto che avvenga in primavera piena, o che comunque qui si vive por la calle, moltissimo, sei circondato, senza che tu vada in centro (dove le Ramblas saranno rose e libri a profusione ovunque), anche nel tuo barrio periferico l'amore romantico delle rose trionfa colorando di rosso tutto il colorabile. Bene. Peccato non potersi chiudere in casa. Vi immaginate oggi i venditori di rose ambulanti? Tipo il cavaliere d'oro dei Pesci che lancia la rosa bianca che it si impianta nel petto e diventa rossa del tuo sangue. Poi muori. Io mi faccio una pizza assurda.

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