sabato 8 maggio 2010

i buchi neri - e tu, chi sei?


Ripercorro la rubrica del mio cellulare, senza sapere bene perché. Alcuno nomi, alcuni nickname si notano perché sono tra parentesi. Io non amo cancellare, sono un collezionista; al massimo archivio, pongo in un angolo della memoria, sia la mia o quella del telefonino. Ripercorro i nomi tra parentesi: sono i nomi delle persone con cui ho intrattenuto incontri di necessità, più o meno occasionali. Non cancello, perché non sono di quelli che se li richiami o gli mandi un messaggio, ti rispondo con il classico E tu, chi sei? anche solo dopo due, tre giorni. E hai voglia a dirglielo, parte la pantomima della giustificazione, in un caso, e nell'altro - non so quale sia il migliore dei casi o il peggiore - direttamente un vaffanculo. In entrambi i casi, già sai che non tornerai a vedere il titolare di quel numero. Allora, se sei uno come me, che non cancella, ti ritrovi che magari per noia spulci la rubrica del telefonino, o magari stai cercando un numero, insomma ti ritrovi quelle parentesi. Ti incuriosisci e cominci a ricordare. Il primo che appare è un ragazzo che aveva appena finito di comprare casa, in un comune dell'hinterland, vi siete visti un giorno di pioggia, di diluvio, era domenica, probabilmente autunno. Avete appagato le vostre esigenze sul divano nuovo di pelle, la casa intorno ancora sapeva di intonaco, e l'asse del water si proteggeva nel suo cellophane. Poi c'è il nome di uno che avresti dovuto incontrare a Firenze, ma che non ha mai risposto ai tuoi messaggi quando stavi nella città, e si faceva vivo settimane dopo portando scuse su scuse. Un ignoto. Questo sì che è cancellabile: non ho vissuto nulla. Quello dopo, nemmeno lo ho vissuto, solo ci siamo sentiti via messaggio, ma non siamo mai riusciti a incontrarci, e sono passati mesi e mesi. Cancellabile. Poi arriva, e non ti ricordavi, il numero di un tuo ex, con cui hai ricominciato a sentirti, in gradevole e indifferente socialnetworkship, ma ancora ti ricordi il suo compleanno, e lui si ricorda il tuo, se lo è sempre ricordato, non costa nulla tenerlo lì, pensi solo che una volta non era tra parentesi, ma non ti ricordi perché se le è guadagnate. Altro contatto di un inarrivabile futuro, quando lo sento esprime una profonda voglia di conoscermi, ma credo sia un anno che va avanti così, e mai ha accolto i miei inviti o ne ha fatti di suoi, ma non lo cancello, perché promette bene, e io prima o poi tornerò in Italia. Come le cose che non butti quando fai il ripulisti della tua stanza: può sempre servire, ai vigliacchi e ai deboli come me. Il prossimo: contatto altoatesino, dato che non tornerò a intromettermi nella vita stressata di turisti natalizi, finisce qui il suo tempo. Nemmeno ci siamo mai visti, niente vita. Il successivo è differente: ci siamo visti un paio di volte, e mi adora, è come una fonte di autostima e cibo per l'egoismo, per questo non ho mai pensato di abbandonarlo, forse per lo stesso motivo dovrei cancellarlo, ma nel dubbio vince l'avidità. Poi? Di quest'altro non mi ricordo, forse aspetto che mi mandi un messaggio per rispondergli E tu, chi sei? Per non parlare di quest'altro, nemmeno pensavo di avere il suo numero, credo che mi abbia portato una volta a prendere un aperitivo analcolico per parlarmi dei suo abbordaggi in dark room o dei suoi sviluppi in palestra e per essere un primo incontro non mi capacito di non averlo cancellato dopo cinque minuti dal congedo. Strano come procedendo in ordine alfabetico diminuisca il ricordo che ho di ciascuno di loro, però sono appena arrivato ad un nome cui addirittura segue una nota spassosa che recita vuole i miei slip al mac di binasco. Va da sé. Avventure nel principato di Trento, niente di memorabile, via un altro. E perché resta nella mia rubrica, tra parentesi, un personaggio di cui ho già parlato in questo blog, il Mesellenico? Via! E ora l'ultimo, quello di cui spesso parlo in termini di Trombamico. Lui resta, magari ne parlerò, un giorno. Ora sono abbastanza stanco di tutto questo.

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