
Prime confusioni idiomatiche
Ieri sera abbiamo avuto un incontro con il cosiddetto "gruppo veterano", ovvero quelli che sono qui da gennaio e che andranno via a fine mese. Si no se quedan aqui. Nel gruppo ho subito individuato una preda. E ci ho azzeccato. Peccato che ya tiene un lio, una cosa con un chico. Così mi ha detto l'amico suo, mentre si beveva l'ultima birra sulla Rambla. Una cosa che non si può fare. No se puede beber por la via publica. Seratina carina, comunque, che mi gonfia di orgoglio per il fiuto che sembra rinato in questa città così acogedora. Entro oggi terminerò il pocket money di euro cento che mi spettarono a inizio marzo, dovendo così affrontare il primo prelievo in terra straniera, con costi e spese e commissioni che ignoro. All'orizzonte ancora nessuna nuova sul lugar de practicas in cui mi manderanno. Que mal rollo! Ma sono fiducioso, e ora ho altro a cui pensare, tipo fare i compiti per il corso di lingua. Il nuovo compagno di corso, l'alemanno, me vuelve loco, però è ruidoso e un poco sborone. Come al solito dichiaro subito i miei intenti, non c'è tempo da perdere. Intanto mi spunta una cosa tra un sottocutaneo e un'emorroide, per cronaca di ipocondria. Tutto ciò ha a che fare con il quotidiano.
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