
Ieri sera qui a Conciliopoli c'è stata la festa di laurea del G. e ho potuto intravedere alcuni esemplari interessanti.
Ad esempio, l'Ipertrofico, ossia quell'individuo, il cui ego si espande a dismisura all'interno della stanza o dell'ambiente in cui lo incontrate, in misura maggiore se ha la possibilità di imbracciare uno strumento a corda quale la chitarra e inscenare un ferragosto autunnale.
L'ipertrofia del Sé si manifesta soprattutto nella cosiddetta sindrome del piacione, per cui è anche possibile chiamarlo il Piacione. Di lui è facile invaghirsi, perché dimostra di non essere assolutamente interessato a chi siete, a cosa fate dei vostri genitali e delle vostre zone erogene, e vi parla con il coinvolgimento che riserverebbe al suo prediletto oggetto del desiderio, che spesso non coincide con il vostro, ma vi fa ambiguamente credere il contrario, o almeno la possibilità del contrario. Vi informate ansiosamente sul suo status sentimental-relazionale attraverso accurate indagini improvvisate fra i conoscenti presenti, traendo le conclusioni rassicuranti, creando un mito di salvazione. Vi saluta calorosamente, come se volesse rivedervi in altre situazioni, o in quell'altra situazione. Sta con voi e vi dedica il tempo che mai nessuno sembra avervi dedicato, nessuno tra gli uomini che avete avuto fin ora. Il suo trucco è farvi sperare. Siano maledetti, perché spesso provocano una sindrome di impotenza esistenziale.
Dal punto di vista sessuale, non ho informazioni in merito: di solito scompare come meteora dalla vostra vita, o se proprio riuscite a portarvelo a letto, è di quelli che non restano.
Rimedio: nessuno, i Piacioni hanno un fascino che si smorza solo con il tempo, o con traumi improvvisi tipo incontrarlo con la compagna/il compagno, o sapere che vi odia. Ma per incontrarli di nuovo ci vuole una dose di fortuna che supera quella giornaliera della fettina di culo.