lunedì 29 ottobre 2012

una tesi come un'altra

In teoria il Sistema, inteso come insieme incrementale di intelligenze individualmente situate e collettivamente indirizzate al raggiungimento dell'obiettivo di autoperpetrazione del Sistema che creano, dovrebbe essere più intelligente della somma delle intelligenze.

Invece sembra che qualcosa, nell'algoritmo dell'interazione, si perda, come si disperde il calore in una qualche reazione chimicofisica.

In particolare il Sistema perde la componente della razionalità quotidiana, della strada, del mediocre certo, ma senza superare il mediocre, bensì scendendo di livello, vale a dire di capacità di comprensione della vita nelle sue fenomenologie più immediate.

Ne consegue che, invece di dare risposte a questioni sull'azione dell'esistenza, la complica, rendendosi facile bersaglio di una serrata critica da parte degli attori/componenti, spesso nei termini del comune "com'è che non ci pensano?".

Il Sistema è più stupido. Fa propria la psicopatologia della massa senza occuparsi della saggezza della folla.

Il problema è che una volta creato, il Sistema condiziona modi d'agire e di pensare di chi nel Sistema si colloca. Crea una mentalità di Sistema che si concretizza nelle scelte quotidiane d'azione e di pensiero.

E un Sistema che si dimostra ignorante genera interazioni ignoranti, vuote. Violenta le esistenze, generando violenza, rabbia. E stanchezza.

Il Sistema è un concetto stanco, come i bambini che piangono perché hanno sonno.